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Thursday, August 31, 2017

Event report: TAFF - Turku animation film festival






Moi!
TAFF is the Turku animation film festival (Finland) and is 2 years old (born in 2016).

Last year I have been partecipating with an animated loop, this year my short film MERLOT was selected and I had the great chance to be there.
The submissions for the films were this year in April.

I came back home today, so I will tell you now my fresh feedback and experience at this incredible festival.


TAFF 2017, 23rd-27th August


Turku is a little city, 2 hours from Helsinki, Finland.
It's theoretically the third largest city in the country, but it doesn't mean much, because it's actually very small. Turku is nice, on the sea and pretty well connected with Helsinki and its airport by train and bus. Turku has also its own airport, which is around 15 min away from the city itself.


The festival is small, cosy and nice! The main venue is Manilla Factory, on the river, and here are three screening places. There are two more, one on the Hotel ship Borea and the other one in Logomo, nice area on the other side of the city (here the Junior selection has been screened for schools).
I think this festival has a perfect size, that allows networking and good connections with the other partecipants of the festival.

As guest of the festival, I have been staying with the other guests (around 30 people) in "the villa", an amazing summer house in the
Ruissalo natural reserve area, on the sea, surrounded by woods and with a classical finnish sauna included! Perfect way to break the ice and get suddenly immersed into the right atmosphere. Living all together in that nice house in the middle of the forest incentivize further the social component.

The organisation is great: all the people involved are very nice, young, friendly and careful and I really felt welcomed and at ease. Finnish people for sure know how to party properly!

I really hope I'll have the chance to come back to Turku again and also to see again all the incredible people I met.

Thank you everyone, who contributed to make my stay so pleasant!

Click here to see the final illustration I did as souvenir from the Turku experience:


http://giulia-martinelli-ronco.tumblr.com/image/164871312367




Monday, August 21, 2017

La SOLITUDINE dei freelancers

Essere freelance significa non avere un datore di lavoro, ma fare da sè. Significa essere un libero professionista che si autogestisce tutto quanto e cerca dei clienti per cui lavorare.
E' un modo di lavorare molto autonomo che offre grandi libertà, ma che allo stesso tempo richiede estrema organizzazione e intraprendenza.


Ho deciso di lanciarmi in questo mondo appena finita la mia formazione e qui cercherò di spiegare quello che ho imparato (e sto ancora imparando) e di descriverne i pro e i contro. Ovviamente mi riferisco al mio campo ( nel senso più ampio: animazione, video making, illustrazione), ma cercherò di comprendere anche aspetti generali che possono essere applicati a tutti i freelancer.



In quanto freelance dovrai essere un tuttofare!
This is a one-man-show, baby!
Sarai il tuo capo, l'operaio, il contabile, il responsabile del marketing e delle relazioni col pubblico,  il tuo agente, ...tutto!

Come si può dedurre da questo blog estremamente maniacale e fatto di liste, sono una persona piuttosto organizzata con una lieve mania al controllo :P
Questo mi rende sicuramente la vita da freelance più facile.

PRO
- lavorare da casa
  ossia, in pigiama, senza perdere ore nel traffico

- più in generale, avere una flessibilità quasi illimitata riguardo spazio e tempo:
   puoi decidere di lavorare al mare, dalla cantina, dal Polo nord, di notte o all'alba o di domenica. L'importante è fare le cose bene entro la deadline stabilita, tutto il resto delle variabili che gravitano attorno puoi gestirle come vuoi.
- possibilità di scegliere i propri clienti e lavori
  all'inizio probabilmente accetteremo qualsiasi tipo di lavoro per poter ingranare, ma col tempo emergerà questo lato positivo della vita da freelancer: non dover accettare un lavoro assegnato dal capo, ma cercare/accettare i progetti che ci stimolano, che rientrano "nei nostri schemi", che ci piacciono! Inoltre è possibile anche scegliere la propria tariffa oraria, siccome siamo noi a emettere i nostri preventivi. (vedi come fare un preventivo e come fare una fattura)
Insieme a questo punto aggiungerei anche che i lavori che si fanno sono più "personali", rispecchiano il proprio stile, possono tranquillamente andare a rimpolpare il portfolio e sono lavori decisamente più "artistici".

- lavorare all'estero, dall'estero, per l'estero
  questo è per me un punto a favore a priori di questo tipo di approcio al lavoro, che mi permette di lavorare con più paesi contemporaneamente (e pagare le tasse in uno solo).


CONTRO
- è difficile tutta questa organizzazione per chi tende alla procrastinazione o ha bisogno di essere spronato, ispirato, o avvertito delle imminenti deadlines.
- lo stesso "pro" dell'essere a casa propria si può facilmente tramutare in un "contro" se siete propensi a distrarvi col gatto, surfando iternet, dormendo eccessivamente al mattino e aprendo il frigo. Diciamocelo, la propria casa non è esattamente un posto buono per concentrarsi.
Inoltre lavorare, vivere, dormire e mangiare tra 4 mura a volte si rivela un tantino TROPPO.
- Limiti di attrezzatura
   Non essere in uno studio/ufficio comporta limiti di attrezzatura, spazio, tecnologia. In uno studio ti viene fornita una bella postazione, una sedia adatta al tuo lavoro, un PC, tutti i softwares che ti servono, una postazione come si deve, e altri "lussi" extra come per esempio una fotocopiatrice o un server potentissimo per backuppare tutto quanto... Come freelance, invece, tu crei la tua postazione in un angolino del tuo soggiorno o della tua camera, cerchi una sedia che non ti distrugga la schiena e compri tutta l'attrezzatura. Come freelance tu pagherai per tutto questo e ne sarai responsabile. Se il computer muore vicino a una consegna, tu ne sei responsabile e devi risolvere al più presto il problema.
Questo è forse per me il punto più rilevante. Innanzitutto perché sono estremamente nomade e mi è difficile avere una postazione decente, in secondo luogo perché mi è già successo di avere problemi tecnici e di dover sistemare la faccenda al più presto con le mie sole forze.
- Asocialità
  Il fatto di non dovere uscire la mattina e aspettare alla fermata, prendere un bus, camminare per la città, prendere ascensori, interagire con segretarie e colleghi... porterà facilmente a passare alcune giornate interamente chiusi in casa e da soli. E a non incontrare esseri umani a volte per giornate intere. Questo è un po' alienante e, secondo me, non esattamente salutare.
- Feedbacks
   altro punto piuttosto cruciale per me: in un lavoro artistico (forse anche in altri!) c'è bisogno di un feedback esterno riguardo al progetto su cui stai lavorando. Dopo ore, giorni, settimane che si suda su un progetto, si perde un po' oggettività ed è difficile valutare lucidamente come si sta procedendo. Un opinione di una persona esterna è sempre un bene e da freelancer nomade è una delle cose che mi manca di più in assoluto.
Per fortuna ci sono internet, skype e animatori gentili disponibili, ma a volte non bastano. Avere un buon amico che sa di cosa stai parlando e che ha un buon gusto e competenza è, in questi casi, essenziale.
-
movimento
last but not least: sembra banale, ma per tante persone in questo mondo il viaggio casa-ufficio è l'unico movimento fisico che si fa. Un po' di bici, un po' di scale, un po' di corridoi... E' importante non diventare un freelancer couch potato e integrare nella propria routine del movimento fisico, dello sport. Questo si può combinare con la "cura all'asocilità", trovando anche contatti sociali esterni, ma mi dilungherò più sotto a riguardo.


In conclusione
Per essere freelancer sani bisogna
, come in ogni cosa, saper trovare il nostro personale e giusto equilibrio che non ci fa diventare matti e che ci permette di vivere (non solo sopravvivere!).
Forse non tutti siamo nati per essere freelancer, perché bisogna essere piuttosto intraprendenti, organizzati e flessibili, ma tutto si può imparare (e io imparo ogni giorno un nuovo pezzetto)!

Idee, trucchetti, consigli
(il solito miscellaneous finale)
- I classici coworking sono studi dove tanti freelancers solitari si mettono insieme e condividono uno spazio. Ognuno lavora per i fatti suoi, ma in un ambiente più sociale e con l'impressione di avere colleghi!
Questo è bene per diversi motivi. Crea interazione sociale, ti fa uscire di casa, offre tanti feedbacks in un raggio d'azione piuttosto limitato e crea anche social commitments, cioè l'impressione di dover rendere conto ad altri del proprio lavoro e della propria produttività.
- Creare una routine nella non routine
 
Come freelancer sembra non avere una routine, perché non si hanno orari da rispettare, meetings, pause pranzo, ponti e weekend di vacanza. E' però bene crearsi una propria personale routine di vita e lavoro, in modo da non farsi divorare dal lavoro.
- Per questo fine è utile cercare nel mondo esterno alcune attività, gruppi per fare altre cose non lavorative, come hobbies o sports. Con uno sport oltre al problema sociale risolviamo anche quello del movimento, accennato poco sopra!
In ultimo,  è bene cercare di prendere parte a eventi legati al nostro campo. Nel mio caso per esempio sono importantissimi i festivals di animazione. Servono per non estraniarsi dal proprio mondo lavorativo, servono per restare aggiornati e connessi e per fare networking e ampliare il proprio mercato (vedi post dedicato sugli eventi di animazione).