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Monday, February 26, 2018

space for some failure - ode al fallimento

Il fallimento fa parte del percorso e oggi dedicherò un intero post del mio blog ai progetti che non funzionano, ai piani falliti, agli inciampi.

In questo blog dove si parla di riuscita, successo, metodi per organizzare il proprio lavoro in modo di arrivare da qualche parte, credo sia essenziale anche lasciare il posto per il fallimento, la caduta, che è essenziale in ogni percorso formativo.
E ancora di più, in questo mondo di social media dove si vede sempre solo il lato bello delle cose, il risultato splendente, apparentemente facile e ottenuto senza sforzo, in questa "realtà virtuale" dove si anela alla riuscita e alla felicità, dando per scontato tutto quello che viene prima, penso sia importante lasciare un po' di spazio per un'ode al FALLIMENTO.


Lo sbaglio, l'errore sono fondamentali per l'apprendimento e quindi per il progresso. Per questo non bisogna lasciarsi abbattere se un tentativo è fallito e se non siamo riusciti nel nostro intento. Bisogna anzi apprendere dagli errori fatti e correggere il tiro.
Scrivo tutto questo per ricordare (a me e a voi) che la caduta fa parte del viaggio e significa semplicemente che stiamo procedendo e provando cose sempre più difficili, per migliorare sempre di più.
Non sempre si riesce a ottenere il lavoro desiderato al primo colpo, non sempre si viene selezionati, non sempre si vince un pitch.

Vogliamo parlare di tutti i concorsi a cui si manda una entry e di cui non si sente più parlare? O di tutte le mail di followup mandate dopo un evento, che cadono miseramente nel nulla?
Per la legge dei grandi numeri però, è bene non perdesi d'animo e continuare a imparare e migliorarsi. Un 20% della mail spedite magari risponderà e di quel 20% un 5% potrebbero essere dei buoni clienti.

E' importante l'attitudine, per prendere ogni ostacolo non come limite, ma come occasione per rialzarsi e saltare più alto.



Tuesday, February 6, 2018

event report: MINIMALEN short film festival in Trondheim, Norway

MINIMALEN Kortfilmfestival is a festival for short film in Trondheim, Norway.


Sono stata a fine gennaio al primo festival di quest'anno, in Norvegia e per la precisione a Trondheim.
E' una cittadina piuttosto piccola, eppure è la terza più grande della Norvegia e la più a nord di esse! Si affaccia su un fiordo lunghissimo che prende appunto il nome da questa città.

Nei paesi scandinavi fin ora esplorati e visitati ho sempre avuto l'impressione che tutto fosse in scala ridotta e in effetti così è visto che sono paesi molto meno popolati degli altri paesi europei e visto che vi sono estesi spazi naturali.
Questa introduzione per dire anche che il festival stesso è decisamente piccolo e anche poco frequentato.
Il festival ha festeggiato quest'anno alla sua trentesima edizione e ne ho scoperto l'esistenza (nuovamente) in Cina, durante un altro festival.
MINIMALEN è anch'esso un festival di cortomentraggi (quindi non esclusivamente di animazione, anzi, come succede spesso in questi casi, i corti in animazione in selezione rappresentano una piccola percentuale).
Anche i luoghi del festival erano piuttosto concentrati e super vicini l'uno all'altro, il che è come sempre a mio giudizio un fatto molto positivo perché aiuta il networking e a non disperdersi. In questo caso il tutto era ridicolmente vicino, tanto che bastava attraversare la strada per passare dall' hotel al cinema. Una meraviglia contando anche il freddo che faceva per le strade.

Il festival comprendeva una selezione internazionale e una di film scandinavi. Inoltre c'era una selezione di "european award winners", una sull' Iran, una su Nick Jordan, una sull'animazione estone, alcune su autori norvegesi e una sezione per bambini. Nella competizione internazionale era previsto anche il voto del pubblico e quindi all'inizio delle proiezioni veniva consegnato un foglietto da crocettare. Era anche previsto un cinema all'aperto (incredibile ma vero) nel buio e nel freddo norvegese, che è andata avanti tranquilla e imperterrita anche con la neve e la pioggia (nota metereologica: in quel periodo dell'anno a Trondheim c'è poca luce. L'alba è alle 9h30 del mattino e il tramonto già alle 15h30).
Sono stata felice di vedere alcuni corti che da tempo inseguivo e non ero ancora riuscita a trovare e anche felicissima di avere rivisto alcuni amici e conosocenti incontrati in festival precedenti.
Erano anche previste delle sessioni di Q&A e di incontro coi registi, ma purtroppo erano, come l'intero festival, poco frequentate e quindi poco ricche di domande (per usare un eufemismo).
Questo festival, a differenza di altri, non è molto "social" e non ha fotografi o cameramen o simili, quindi poche notizie vengono pubblicate su internet.

Purtroppo sono potuta restare solo tre giorni, quelli in mezzo alla settimana, perché questa era la finestra di tempo che offriva il festival, e quindi non sono riuscita a vedere l'intero festival, la serata di apertura o quella di chiusura con l'assegnazione dei premi.

Nonostante io abbia già prima parlato del freddo, in realtà pare fossimo stati incredibilmente fortunati con il tempo: infatti durante la settimana del festival le temperature sono state più calde del previsto, con qualche nevicata qua e là, ma nulla di estremo e abbiamo anche avuto una giornata di sole incredibile per i norvegesi stessi.
Ho imparato un sacco di cose su Trondheim e la Norbegia e anche un po' sulla Scandinavia in generale e non (solo) perché ho passato il tempo negli aeroporti a leggere Wikipedia, ma anche e soprattutto perché il festival ha organizzato diversi tours guidati (a piedi e in pullman) intorno alla città. Ho preso parte all'ultimo e lìho trovato molto bello. Peccato che fosse riservato solo ai produttori e ai direttori di festivals.

per chi fosse interessato a più foto norvegesi, o in generale dei miei spostamenti e festival, vi rimando al mio instagram.





Nella settimana appena successiva a questo festival ha luogo il famosissimo festival di cortomentraggi di Clermont-Ferrand e in effetti tutti i partecipanti si salutavano ridendo dandosi appuntamento alla settimana successiva. E, se non bastasse, a un'altra settimana di distanza inizia pure il Berlinale, che sicuramente non ha bisogno di introduzione o sottotitolo.
Purtroppo non mi trovo a Clermont-Ferrand in questo momento, ma sarò a Berlino per qualche giorno durante in Berlinale. Tuttavia, mi chiedo se valga la pena scrivere un post a riguardo, visto che mi potrò trattenere solo qualche giorno e per giunta nemmeno con un film in selezione. Ben si sa, o per lo meno ormai ho imparato, che senza film in selezione ad un festival si è degli sfigati. Però proverò ugualmente a farmi strada a gomitate e a crashare qualche party e vedremo se al mio ritorno avrò qualche cosa da raccontare.

Visto che è il primo post dell'anno:
BUON ANNO 2018 a tutti i lettori, che magari sono zero, ma non lo posso sapere e allora mi crogiolo nell'ignoranza virtuale  :)