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Thursday, August 23, 2018

- lavoro mediocre sicuro VS rischiare seguendo un progetto

Lavoro (sicuro?) - Osare, uscire dalla comfort zone

Siccome è un argomento con cui mi sto scontrando in questo periodo, perché non scriverne?

Aiuterà me nell'ordinare i pensieri e forse anche qualcuno che si trova in una situazione simile. E forse forse, chissà, riceverò qualche consiglio.

Spesso ci teniamo un lavoro perché è sicuro, ci aggrappiamo alla comodità perché rischiare è sempre tricky, ma il più delle volte conviene osare e uscire dalla propria comfort zone.

Per gli artisti (illustratori, animatori...), ma anche per altre mille figure professionali, è spesso così. All'inizio non sei nessuno e per vivere devi lavorare per qualcun altro. Cercare clienti, committenti, entrare a far parte di uno studio... E la storia è sempre la stessa: devi lavorare e dedicare le tue energie e il tuo tempo all'idea o al progetto di qualcun altro. Quel qualcun altro che ti dà i soldi per pagare l'affitto e mangiare.
E' giusto, ed è il più delle volte una tappa obbligata.
Ma facciamo in modo che sia solo una tappa, un passaggio, una fase della nostra carriera, e non un pantano dove ci areniamo.

Il più delle volte questo tipo di lavoro ci piace, o meglio, non ci dispiace. Siamo pagati sufficientemente per vivere.
Ma non è il lavoro dei sogni, perché il sogno più grande è quello di essere pagati per sviluppare le nostre idee personali, i nostri progetti... (scrivere un libro, girare un film, pubblicare un fumetto, mettere su uno studio..). Lo scopo finale è investire il proprio tempo per costruire qualcosa di nostro e poterne essere soddifatti, giusto?

Però una cosa è dirlo (e lo si fa lamentandosi... tanto, tantissimo, troppo), e una cosa è mettere in pratica, tirarsi su le maniche, guardarsi allo specchio, prendere coraggio, osare, lasciare il lavoro sicuro e lanciarsi in un progetto personale.
Tendiamo ad accontentarci per la paura di rischiare e poi fallire.
Spesso questo lamentarsi e questa paura sono una scusa. Se continui a dire che sei insoddisfatto e che vorresti qualcosa di diverso, taci, fallo e basta!
Serve più autostima!


Questo è un discorso un po' di imprenditoria, forse, ma credo che in fondo in fondo ognuno e in ogni campo lavorativo desidererebbe creare qualcosa di proprio e non lavorare per qualcun altro.

quindi:
E' vero che questo lavoro mi da sicurezza economica, non è male, è nel mio ambito, è magari pure un contratto indeterminato... etc.
Però: 1. non lo vivo serenamente, perché penso continuamente che tutto questo tempo potrei impiegarlo per i miei progetti personali anziché per quelli di altri (che non mi affascinano troppo);
2. non sono al massimo delle mie potenzialità - e una prova di questo è la procrastinazione, la lentezza, il rifiuto a volte. Mentre nei miei progetti metto anima e corpo e sono produttiva e brillante;
3. lavorare per altri non è quello che voglio fare tutta la vita, quindi prima o poi devo farlo questo passo ed è meglio farlo ora che poi. Se non è questo il momento, quando sarà?
4. Per quanto riguarda i soldi: chiaramente non mi licenzio se non ho un gruzzolo per sopravvivere per un po' o un'idea di come andare avanti nei prossimi mesi, ma confido nelle mie capacità e nella potenzialità delle mie idee.
Lo faccio perché sono convinta che il mio progetto valga, e che dedicando tempo ed energie alle mie idee,  - o per lo meno, se non ne sono proprio convinta al 100% l'unico modo per saperlo e per non avere rimpianti da vecchia è provarci.
Non si va allo sbaraglio, ma con un piano (ci sono altri millanta posts su questo tema). Ma una volta fatto il piano non si esita più e si parte!

Ecco, abbiamo sufficienti motivi per uscire dalla nostra comfort zone e osare, tentare, esplorare, metterci alla prova. Vivere e non ammuffire in un posto mediocre ma sicuro.

Niente paura! Let's do it!


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