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Thursday, August 23, 2018

- lavoro mediocre sicuro VS rischiare seguendo un progetto

Lavoro (sicuro?) - Osare, uscire dalla comfort zone

Siccome è un argomento con cui mi sto scontrando in questo periodo, perché non scriverne?

Aiuterà me nell'ordinare i pensieri e forse anche qualcuno che si trova in una situazione simile. E forse forse, chissà, riceverò qualche consiglio.

Spesso ci teniamo un lavoro perché è sicuro, ci aggrappiamo alla comodità perché rischiare è sempre tricky, ma il più delle volte conviene osare e uscire dalla propria comfort zone.

Per gli artisti (illustratori, animatori...), ma anche per altre mille figure professionali, è spesso così. All'inizio non sei nessuno e per vivere devi lavorare per qualcun altro. Cercare clienti, committenti, entrare a far parte di uno studio... E la storia è sempre la stessa: devi lavorare e dedicare le tue energie e il tuo tempo all'idea o al progetto di qualcun altro. Quel qualcun altro che ti dà i soldi per pagare l'affitto e mangiare.
E' giusto, ed è il più delle volte una tappa obbligata.
Ma facciamo in modo che sia solo una tappa, un passaggio, una fase della nostra carriera, e non un pantano dove ci areniamo.

Il più delle volte questo tipo di lavoro ci piace, o meglio, non ci dispiace. Siamo pagati sufficientemente per vivere.
Ma non è il lavoro dei sogni, perché il sogno più grande è quello di essere pagati per sviluppare le nostre idee personali, i nostri progetti... (scrivere un libro, girare un film, pubblicare un fumetto, mettere su uno studio..). Lo scopo finale è investire il proprio tempo per costruire qualcosa di nostro e poterne essere soddifatti, giusto?

Però una cosa è dirlo (e lo si fa lamentandosi... tanto, tantissimo, troppo), e una cosa è mettere in pratica, tirarsi su le maniche, guardarsi allo specchio, prendere coraggio, osare, lasciare il lavoro sicuro e lanciarsi in un progetto personale.
Tendiamo ad accontentarci per la paura di rischiare e poi fallire.
Spesso questo lamentarsi e questa paura sono una scusa. Se continui a dire che sei insoddisfatto e che vorresti qualcosa di diverso, taci, fallo e basta!
Serve più autostima!


Questo è un discorso un po' di imprenditoria, forse, ma credo che in fondo in fondo ognuno e in ogni campo lavorativo desidererebbe creare qualcosa di proprio e non lavorare per qualcun altro.

quindi:
E' vero che questo lavoro mi da sicurezza economica, non è male, è nel mio ambito, è magari pure un contratto indeterminato... etc.
Però: 1. non lo vivo serenamente, perché penso continuamente che tutto questo tempo potrei impiegarlo per i miei progetti personali anziché per quelli di altri (che non mi affascinano troppo);
2. non sono al massimo delle mie potenzialità - e una prova di questo è la procrastinazione, la lentezza, il rifiuto a volte. Mentre nei miei progetti metto anima e corpo e sono produttiva e brillante;
3. lavorare per altri non è quello che voglio fare tutta la vita, quindi prima o poi devo farlo questo passo ed è meglio farlo ora che poi. Se non è questo il momento, quando sarà?
4. Per quanto riguarda i soldi: chiaramente non mi licenzio se non ho un gruzzolo per sopravvivere per un po' o un'idea di come andare avanti nei prossimi mesi, ma confido nelle mie capacità e nella potenzialità delle mie idee.
Lo faccio perché sono convinta che il mio progetto valga, e che dedicando tempo ed energie alle mie idee,  - o per lo meno, se non ne sono proprio convinta al 100% l'unico modo per saperlo e per non avere rimpianti da vecchia è provarci.
Non si va allo sbaraglio, ma con un piano (ci sono altri millanta posts su questo tema). Ma una volta fatto il piano non si esita più e si parte!

Ecco, abbiamo sufficienti motivi per uscire dalla nostra comfort zone e osare, tentare, esplorare, metterci alla prova. Vivere e non ammuffire in un posto mediocre ma sicuro.

Niente paura! Let's do it!


Post correlati: vedi PRIORITIES, FREELANCE

FREELANCE

un freelance è...
one-man band!

un freelance quindi si trova a ricoprire, per se stesso, un'infinità di figure e a cambiare spesso abito.


Dal punto di vista finanziario, si è "libero professinista", non dipendente dallo stato. Questo significa...
In alcuni stati, come in Germania, significa anche che bisogna prendersi carico al 100% delle spese sanitarie (mentre in una situazione da dipendente il 50% di queste spese è coperto dal datore di lavoro).


Consigli

avere le idee chiare
prepararsi a anni di duro lavoro per "ingranare"
- accettare lavori diversi...


”If one does not know to which port one is sailing, no wind is favourable.” – Lucius Annaeus Seneca
essere pronti al peggio e agli up n down

un freelance si deve adattare ai lavori che capitano, soprattutto all'inizio per ingranare, ma forse anche dopo. Ci sono momenti di magra che un dipendente non conosce e che bisogna saper superare, con inventiva, creatività e positività.
(vedi think outside the box)




essere professionale che significa avere un comportamento professionale,
ma anche rendersi raggiungibile, mettendo la propria e-mail in evidenza sul proprio sito,..


portfolio (vedi portfolio) aggiornarlo
In quanto freelancer si è sempre sulla piazza, sempre in cerca, mai tranquilli. E' uno stile di vita, in cui non puoi mai del tutto rilassarti sulla sedia, perché devi già pensare a cercare il prossimo cliente, sollecitare un pagamento o pensare alle tasse.


curare contatto coi clienti - social, ma anche personale

essere organizzato
non farsi distrarre
separare lavoro e personale soprattutto per chi lavora da casa, questo punto è fondamentale.


qui ho trovato un sacco di utili informazioni, non posso che condividere fino all'ultima parola
In quel sito c'è un saaaaaccco di roba interessante e c'è da perdersi e imparare un sacco.


agente??
lavorare con uno studio?

pro e contro

- alone (consigli da buoni amici, ma lupo solitario) solo anche con tutte le noie burocratiche, finanziarie, tasse, .. come detto prima devi essere un po' tutti
- gestire il tempo (per alcuni può essere una cosa positiva, per altri no, mancanza di qualcuno che controlla)

La moneta di scambio per tutto quello elencato prima credo sia, alla fin fine, la libertà.  In quanto freelancers si ha più liberta di tempo e spazio (possibilità di lavorare con i propri orari e quasi in ogni luogo), libertà di scegliere quale tipo di lavoro si vuole prendere/accettare.


vedi anche : la solitudine dei freelancers
http://www.creativeboom.com/tips/how-to-survive-your-first-year-as-a-freelancer/

regole base per scrivere una mail a uno sconosciuto

Mi capita spesso di scrivere una mail a qualcuno /un ente che non conosco, per offrire il mio servizio come animatrice/illustratrice.
E allo stesso tempo mi capita troppo spesso di ricevere mail di "proposte di lavoro" di due righe, che non spiegano niente.
Questo tipo di e-mail hanno sin da subito un impatto poco professionale e perdono di credibilità. E' bene iniziare col piede giusto e non fare questi errori.
Cosa è essenziale per una prima e-mail di lavoro a uno sconosciuto?


Sia che si tratti di una mail per proporsi e proporre i propri servizi, 

sia che - al contrario - sia una mail per contattare un professionista e chiedergli disponibilità/preventivo.


- salutare

- come si è arrivati al contatto
- cosa si è visionato in rete del contatto (sito? reel? progetto? film?...)
- perché si scrive

- un pochino di dettagli sul lavoro (deadline, budget, cliente?/fine del lavoro, link a un sito per saperne di più) Eventualmente si entrerà poi nei dettagli nella seconda e-mail, ma è bene far capire di cosa si parla
- dedicare tempo e attenzione nello scrivere la e-mail dimostra che siamo realmente interessati e seri

BUDGET: se non ci conosciamo nemmeno, cosa ti fa pensare che potrei prendere in considerazione un lavoro privo di budget?!?

FIVE SENSES

di nuovo una mia riflessione
. IL-LIMITATO (exploration/experiments on senses and limits)

Il-limitato” is a project about the self awareness.
About the name:
illimitato = unlimited
il limitato = the limited (person)
The title is, again, about the point of view.
We are used to consider someone with a limit (phisical, mental, temporary, chronic, little, huge) as lacking something. Maybe limits are not what they look like. Or, at least, they can be seen from a different perspective.
I have experimented a lot on the five senses, again challenging myself and trying new perspectives. Blind drawing, blind walking, left-hand drawing, deaf and blind communicartion... etc. The project is a sort of reportage of experiements, aimed at exploring the five senses and the limits, to find some new solutions of communication.

I would like to propose a reflection about limits and their importance. This is based on the belief that when you have a “limit” you actually push yourself forward and find some new reesourches you didn't even suspect you had. Limits can be the motivation to find unexpecteded energy and resources. They bring out the best in someone, an unforseen talent, an hidden solution.
I think this is also a great attidute to become more open minded and flexible. To change point of view, experiemnt and be more aware of inner and outside world. I noticed as most people are not very open to play and try new perceptions and perspectives, unless on drugs.

The experiment itself and its documentary research would be the result I aimed. I don't want or need a final report or conclusion.
I imagined it in a mixed techniques, putting together live action and animation, to convey sensations and feelings and add some extra scenes, when needed.
References: “Le sens du toucher” by Jean-Charles Mbotti Malolo, and “Notes on blindness” by James Spinney and Peter Middleton screened at Clermont Ferrand 2015

Wednesday, July 4, 2018

Coordinare due commissioni e creare un team di animatori

Prima esperienza nel coordinare due commissioni contemporaneamente e delegare a un team di animatori



Quest'anno trai propositi che avevo, c'era quello di spingere in mio lavoro un passo avanti (ogni anno un passo avanti :) ).

Mi sono diplomata con un cortometraggio, fatto in un team molto piccolo (due persone, vedi MERLOT) e da quella prima esperienza ho capito che avrei voluto fare molti altri cortometraggi e anche che mi piaceva il ruolo di regista e di autore.

Nei successivi due anni ho lavorato come freelacer.
All'inizio con studi, come animatrice e storyboardista per serie animate, poi sempre di più spingendomi verso progetti in cui potevo gestire la parte di regia (Vedi ad esempio i video per TED Ed e il post che ho appena scritto a riguardo).

Ecco quindi che il passo successivo per me era quello di uscire dalla mia one-man-band e provare a delegare il lavoro a qualche animatore, che mi potesse aiutare nel processo di produzione.


Qui racconterò schematicamente la mia esperienza degli ultimi 4 mesi su due progetti fatti in contemporanea e a distanza, dei pro e dei contro.




E' stata un'esperienza interessante ed importante che mi ha insegnato un sacco di cose

- NON incominciare (mai più) due progetti contemporaneamente
La primissima cosa che ho notato ed il primo errore che ho fatto è stato quello di iniziare i due progetti esattamente nello stesso periodo.
Siccome io ero la regista di entrambi, questo ha causato un lavoro doppio nelle prime settimane, per creare un doppio script, un doppio design, un doppio storyboard, rimanendo lucida e creativa su entrambi i diversi progetti.
(il tutto anche condito con un trasloco, ma questo è tipico mio..!)
E' bene e possibile quindi fare due commissioni video contemporaneamente, ma è bene anche farli iniziare a scaglioni, uno dopo l'altro. Infatti, una volta "avviato" il progetto, si può iniziare a delegare il lavoro agli animatori e il carico di lavoro si alleggerisce, così si è pronti per poter prendere il secondo progetto tra le mani.

- Una cosa che non avevo considerato è stata il tempo extra necessario per spiegare le cose ai propri collaboratori. E' vero che se si hanno degli aiutanti, si risparmierà tempo, ma bisogna considerare il tempo necessario per spiegare loro il lavoro da fare e per essere ordinati. Infatti, quando lavoriamo da soli, tendiamo ad essere più caotici (perché ognuno capisce il proprio caos), mentre in un team è essenziale essere chiari, fare dei piani di produzione, scrivere emails/fare riunioni, dividere il lavoro, fare e aggiornare uno spoglio scene e dare delle regole e references di animazione.
- Un lato sicuramente positivo e conseguente al punto precedente, è un netto guagagno in organizzazione e in qualità.
- ogni artista ha i suoi lati di forza: sta al regista conoscere i suoi collaboratori e sapere quale persona sarebbe un perfetto fit per il progetto e assegnargli il compito per cui lui/lei sarebbe assolutamente la persona migliore!
- Ultimo, ma non per importanza, è stata per me l'esperienza "umana": infatti collaborare con altre persone stringe i legami sociali e professionali,  cura i contatti, e serve molto per apprendere con chi lavorare in futuro.

Grazie alle persone che mi hanno aiutato in questi 4 mesi  e che sono stati le mie cavie per questo primo esperimento: Francesca, Victoria, Andrea, Laura e Damian, grazie!!

animated lessons

Animated lessons for TED ED and The School of Life




In questi primi anni di lavoro da freelancer e da one-man-band, ho cercato e trovato diversi clienti e tipi diversi di lavori.
Quello di cui vorrei parlare oggi sono i video educativi, in particolare rispetto all'esperienza che ho avuto io con The School of Life e TED ED nell'ultimo anno.


Ho iniziato a lavorare da animatrice freelance e nella mia mente quello a cui tendevo era poter essere un one-man-band, ossia autosufficiente e capace di seguire da sola un progetto dall'inizio alla fine, dando un tocco autoriale.
I contro possono forse essere nella qualità e nelle effettive capacità di una sola persona (forse), ma i pro sono per me: estrema libertà, autonomia e costruzione di un portfolio personale.

La mia libertà e indipendenza sono sempre stati al primo posto nella scelta dei lavori, perché volevo essere libera di spostarmi e di lavorare da ovunque. Per questo all'inizio ho trovato sì lavoro in uno studio (Tinman Creative Studio, Canada), ma da freelance artist che lavora remotely (da casa), per cui pur sempre in grado di mantere la mia libertà. Quella è stata un'esperienza importante, in cui ho imparato un sacco, ma mi ha fatto anche capire che quello che voglio è avere un po' più di libertà decisionale e creativa e non solo esecutiva.

Così ho iniziato a cercare altri clienti che avrebbero potuto permettermi di lavorare da sola, da casa/da ovunque e soprattutto di poter fare da "regista" o per lo meno poter metter un po' "del mio" nel progetto, per poterlo poi  inserire nel mio portfolio - (durante l'anno in cui ho lavorato per lo studio Tinman, il mio portfolio artistico restava purtroppo fermo e non aggiornato, sebbene imparassi moltissimo, perché animavo e storyboardavo personaggi e storie altrui).

Ho pensato così a TED ED e a The School of Life e un anno fa ho scritto ad entrambi contemporaneamente per propormi.
Hanno risposto entrambi ed il primo a consegnarmi un tema e un voice over è stato TSOL; Due mesi dopo iniziavo il primo TED. Alla luce delle due esperienze e delle differenze (che tra poco spiegherò), ho poi deciso di accettare altri due video propostomi da TED.






Somilianze e differenze tra TED E TSOL:
- Entrambi creano video educativi per Youtube (più o meno simile target) di 3-6 minuti circa, caratterizzati da un voice over e da un video animato. TED ED, oltre a caricarli su Youtube, li mostra anche sul suo sito.
- Direi che TED Ed tratta temi più vari di cultura e scienza, mentre TSOL si focalizza più sulla psicologia, sociologia e motivazione.
- Entrambi affidano i video a registi e animatori diversi, per cui si trova una grande varietà di stili (e qualità) sui loro canali.
- Per entrambi l'assegnazione del tema e del video è abbastanza casuale, quindi il regista non può realmente scegliere quale lezione dovrò animare e tantomeno la durata (i video sono normalmente tra i 3 e i 6 minuti); tuttavia TED cerca di andare incontro al regista chiedendo in generale quali sono gli ambiti che lo interessano maggiormente;

- Sono entrambi abbastanza conosciuti, ma direi che TED lo è un po' di più.
TED Ed ha base a NewYork e TSOL a Londra.
- Penso che TED abbia un team più grosso, mentre con TSOL si ha a che fare direttamente con il fondatore. Non sono troppo informata, ma in entrambi i casi credo che i fondi siano limitati, per via della natura stessa dell'organizzazione;
- TED paga in dollari e TSOL in sterline. La paga di TED è leggermente più alta e prevede anche un (magro) budget per il sound design e la musica, a parte. Il compenso non è dei più alti, si aggira intorno ai tremila euro per video.
- Entrambi vogliono seguire il processo e il work in progress, tuttavia TED è molto più presente durante il processo di lavorazione e richiede più wip.
- con TED c'è anche lo scienziato coinvolto nello scambio di e-mails (colui o colei che ha scritto il testo): è un'esperienza interessante perché questi personaggi sono sempre diversi e, a differenza dal team die TED, non hanno mai avuto a che fare con animazione e video.
- Una volta finito il video, viene pubblicato e diffuso su Youtube (i diritti sono loro e l'animatore non può pubblicare l'intero video). Entrambi hanno un sostanzioso numero di visualizzazioni sui loro video. Forse uno dei motivi che non mi hanno fatto continuare a lavorare con TSOL è stato il fatto che il mio video, finito entro i due mesi stabiliti, è stato poi pubblicato online 6 mesi dopo (dopo 3 mie sollecitazioni), il che per me è stato un po' frustrante, soprattutto per la necessità di aggiornare il portfolio...




Conclusioni sulla mia esperienza
Sono stati tutti lavori interessanti anche se riconosco che non sono molto lucrativi.
A volte ho provato un po' di frustrazione per via del compromesso soldi/qualità, ma ho cercato sempre di trarne il meglio e di imparare ogni volta qualcosa di nuovo.
Anche dalla collaborazione con altre persone (sound designer e animatori) è positiva ed è un'ottima occasione che consiglio per testare dei piccoli team di lavoro.


Durante l'ultimo progetto TED ED, ho anche voluto fare un ulteriore esperimento, che è quello di prendere più di un progetto contemporaneamente e di costruire un piccolo team di animazione che mi supportasse. Per i dettagli riguardo a questa esperienza, vi rimando a un altro post scritto ad hoc che trovate qui.











what's next?
Non escludo che lavorerò ancora a qualche video simile, per TED, per TSOL o per altre organizzazioni. Mi piacerebbe continuare a curare la regia e costruire ogni volta un team diverso, che sia adeguato al progetto affidatomi.
Prossimamente però voglio dedicare tempo a un nuovo cortometraggio e provare a progredire in una direzione in cui posso produrre sempre più idee della mia mente e, idealmente, sopravvivere con esse.
Sto anche pianificando un nuovo trasferimento in un altro stato, per cui la mia vita nomade non è ancora finita, ma spero presto di poter settle down for good, o per lo meno per un periodo sufficiente a tirare un sospiro di sollievo.
Anche su questo tema dovrei scrivere presto un post: di quanto da un lato sia bello e utile spostarsi, conoscere diversi luoghi, città, realtà creative, ma quanto dall'altro canto sia essenziale per un freelancer (e non solo) avere una struttura sociale e dei contatti.

In chiusura, ecco i 3 video che ho fatto nell'ultimo anno per TED e quello per The School of Life. Per vedere pezzi di work-in-progress, storyboards e concepts, vi rimando al mio portfolio Behance! miao!

 
The School of Life: The pleasure of reading in bed








TED ED - Renewable Energies:








TED ED - Insects:





TED ED - Poison: 



Tuesday, June 12, 2018

Animalators - a podcast for/from animators

I discovered this great podcast called Animalators: it's a collection of interviews to different animators and their experiences.
Perfect to listen to while working ;)



I think it's a great concept and project - and I hope it will go on and on -
and reminds me of my attempt in this blog, to interview animators friends who are spread all over the world, in order to tell and show all the different variety of animation jobs and lives.

Enjoy and spread the word!

La Città Incantata esiste!



 Today's post is about the latest event that I visited:
La città incantata, Il meeting internazionale dei disegnatori che salvano il mondo, in Civita di Bagnoregio (Italy).
I am going to write it in English on purpose, because it is an Italian event and I wish more foreign artist knew about it, since it is an "international event for artists who save the world"!

This year it was the 4th edition of this beautiful festival, held in one of the most suffestive and breathtaking place I have ever visited: Civita di Bagnoregio (Lazio, Italy).

The entire event last three days (from Friday to Sunday) and it all takes place in the little old town of Civita di Bagnoregio.



For once I didn't attend a festival which was purely for animation of film: actually I had the impression the main focus of La Città incantata is Illustration and Comics. That was a great experience for me, for once, to meet some artist working for not-moving pictures, for printed paper! I have the feeling that animators and illustrator belong to the same big family, but have at the same time a lot of differences, and rarely have the chance to meet together.

During the event there were some screenings in different locations, some random interviews in the streets, some talking and comic presentations, some exhibitions and also some double interviews.
I really appreciated the concept of the double interviews:
They organized some public interviews, putting together two artist, belonging to two very different fields or using very different approaches and techniques. For example comparing the great and traditional stop motion artist Fusako Yusaki with the modern sensible 3D director Mauro Carraro.




Another interesting activity during the event is "l'arte si anima in piazza" (which could be translated in English with "the art is animated in the square"): it consists in artist making art the whole day in the middle of Civita di Bagnoregio, in the main square - and also main venue of the whole festival.

Here there was for example the great Lorenzo Terranera, who painted a huge colorful canvas in one day.
 






There was also a modeling clay area, where Fusako Yusaki, Stefano Argentero, Francesca Ferrario and many other artists were creating colorful characters and little sculptures together with many kids.
Those characters have been then also animated, later, in the same square, with Stefano Argentero and Peter Lord.










La città incantata was not only a great festival and experience. I am so extremely grateful I had the chance to travel to Lazio and discover such a beauty in my own homeland. The nature in that region is wild and amazing and the people are warm and welcoming.
I hope I will have the chance to travel to La Città Incantata again!


Friday, April 20, 2018

Angela: Cartoon Springboard e The Open Workshop per produrre il lungometraggio "La bambina di sale"!



Il post di oggi è un'altra interessante esperienza nel vasto mondo dell'animazione, un'altra sfaccettatura del nostro variopinto mestiere.
Ho fatto un paio di domande ad Angela perché mi raccontasse la sua esperienza su come riuscire a produrre un proprio lungometraggio!
Angela Conigliaro si è diplomata al CSC nel 2015 con il film di diploma "Pircantaturi". Da allora ha iniziato a lavorare come freelance in Italia e a Londra. L'insoddisfazione verso il lavoro che stava svolgendo l'ha portata ad una svolta che ha cambiato la sua vita: "ho deciso che sarei stata felice e che non avrei più aspettato di sviluppare il mio sogno. Avrei iniziato a lavorare ad un progetto mio".
 Così Angela si è messa all'opera per sviluppare il suo lungometraggio di cui parleremo oggi: "La bambina di sale".





La bambina di saleChe cos'è? di cosa parla?

La bambina di sale  un lungometraggio in 2d ambientato in Sicilia. Parla di una ragazza fatta interamente di sale e dall' origine sconosciuta; decide di affrontare un pericoloso viaggio in mare, elemento che potrebbe ucciderla all' istante, sciogliendola, alla ricerca del padre scomparso, un pescatore siciliano. Il viaggio porterà la ragazza a conoscere se stessa imparando a conoscere la sua più grande paura, il mare e a comunicare con esso. In una grotta, incrocio tra terra e acqua, la ragazza scoprirà la sua vera origine, figlia di un pescatore e figlia del mare.







Come si è sviluppato il progetto?

Un anno fa ho presentato il mio progetto a Cartoon Springboard, un pitch per giovani talenti. Era tutto ancora in fase embrionale, ma volevo capire se poteva essere un progetto con delle potenzialità, soprattutto a livello commerciale.
Rispetto agli altri pitch, dove devi fare tutto da solo, qui sei guidato passo passo da un esperto che ti spiega qual è il modo migliore di presentare e vendere il tuo progetto. Oltretutto al pitch sono presenti molti produttori importanti (es: Les Armateurs, Walking the dog, Cartoon Saloon), alcuni di loro sono lì solo per dare dai feedback mentre altri sono proprio interessati a scoprire nuovi talenti e produrre i loro progetti.
Trovare un producer è essenziale, il suo lavoro consiste nel trovare i fondi (europei o nazionali) per realizzare il film, trovare i buyers e i distributori. In poche parole, il producer (quello ideale, per lo meno) si occupa di risolvere i problemi e di sviluppare il progetto al meglio delle sue potenzialità.
Per un progetto grande come il mio pensare a coproduzioni è inevitabile: nessuno stato europeo ha fondi a sufficienza per produrre un lungometraggio animato da solo, inoltre producendolo in più paesi c'è la possibilità di avere più ricavati dalla distribuzione internazionale.


Quante persone sono coinvolte nel progetto?
Qual è lo stato del progetto ora?


Attualmente siamo in 5 (pochi ma buoni), e c'è tanta gente che ha voglia di darci una mano. Il progetto è in fase di sviluppo grafico e di scrittura della sceneggiatura, mentre sul piano economico siamo in trattativa con diversi producer, anche se ancora non c'è nulla di definitivo.






Ora sta per iniziare una nuova avventura! Una residenza all'Open Workshop di Viborg!
Cosa ti aspetti dalla residenza?


Dall'OW mi aspetto di  riuscire a 'confezionare' la sceneggiatura perfetta. Sarà seguita da professionisti interni ed esterni alla scuola, che mi aiuteranno ad organizzare il lavoro e a concepire un film che parli dell'Italia, ma che sia comprensibile a livello internazionale. Spero anche di trovare una coproduzione danese, i loro film sono tra quelli che preferisco.

Quali saranno i passi successivi?
Tornare in Italia, definire gli accordi di produzione e chiedere i primi fondi di Creative Europe. Poi ci muoveremo piano piano per creare un piccolo team con base a Torino, che simboleggi la rinascita dell'animazione italiana, fatta da giovani.

Come desideri che reagisca il pubblico al tuo film?
Vorrei entrare nell'intimo delle persone. La mia storia dovrebbe essere semplice ma diretta, capace di far immedesimare il pubblico nel profondo. Vorrei divertire, rilassare e incuriosire. Ma anche commuovere e magari riflettere. Facile, no?



Ringrazio Angela per il tempo che mi ha dedicato e per la sua interessante esperienza che sono sicura possa ispirare tanti animatori e aspiranti registi.

Cliccate qui se volete dare un'occhiata al lavoro di Angela e sapere di più sulla Bambina di sale!





Friday, April 6, 2018

why I love animation

With today's post, I'd like to share with all of you my own personal thoughts about animation and my own approach in this field.
This is meant to be a way for me to reflect about my own path, but hopefully also an useful or interesting point of you for all the readers. 
Some of these thoughts I wrote also for an interview that GARDE MAGAZINE (Hong Kong) made about me and my work (first time something like this happens, I am so honored!)
I've often been referring to myself as a multidisciplinary creative, because sometimes it's hard to give bundaries to my interests and my operating range.

My interests are many and various, I have a very curious and eclectic approach
to life and work, and I love to search for information and connect different
areas of interest. I am interested in documentary, storytelling,
communication's tools, different cultures, languages, migration, people. People
and their stories are for me the greatest source of inspiration.

Moreover, Thanks to my background and attitude, I have good organisational and
planning skills; I feel comfortable and helpful in organizing people's work, and
I would like to build a nice environment for my future, based on good
communication and respect of other people ideas and skills. (and by the way this blog is just another attempt to do so!)

My aim and biggest dream is to produce high quality and useful works,
connecting great people and ideas, and be able to share those good stories and
information to the world.
I often wonder about my motivation: I understood that not only I want to
make films, but I feel like I need to, I have an urge of telling and sharing
meaningful topic and stories, to feel good, to give me a purpose.

Animation is an amazing communication tool, because it truly can talk about serious themes in an efficient way. Animation is appealing, has the ability to synthesize, talks to people in a creative way, touching their feelings through evocative images, is playful and funny, still able to make the audience think about meaningful topics. Animation is not just for kids and actually, as the fairy tales, can be read at different levels, so it can be meant for everyone at the same time. Last but not least, animation plays an important role in communication and information's circulation, since it's very easy to spread an animated message through the Internet.

Monday, February 26, 2018

space for some failure - ode al fallimento

Il fallimento fa parte del percorso e oggi dedicherò un intero post del mio blog ai progetti che non funzionano, ai piani falliti, agli inciampi.

In questo blog dove si parla di riuscita, successo, metodi per organizzare il proprio lavoro in modo di arrivare da qualche parte, credo sia essenziale anche lasciare il posto per il fallimento, la caduta, che è essenziale in ogni percorso formativo.
E ancora di più, in questo mondo di social media dove si vede sempre solo il lato bello delle cose, il risultato splendente, apparentemente facile e ottenuto senza sforzo, in questa "realtà virtuale" dove si anela alla riuscita e alla felicità, dando per scontato tutto quello che viene prima, penso sia importante lasciare un po' di spazio per un'ode al FALLIMENTO.


Lo sbaglio, l'errore sono fondamentali per l'apprendimento e quindi per il progresso. Per questo non bisogna lasciarsi abbattere se un tentativo è fallito e se non siamo riusciti nel nostro intento. Bisogna anzi apprendere dagli errori fatti e correggere il tiro.
Scrivo tutto questo per ricordare (a me e a voi) che la caduta fa parte del viaggio e significa semplicemente che stiamo procedendo e provando cose sempre più difficili, per migliorare sempre di più.
Non sempre si riesce a ottenere il lavoro desiderato al primo colpo, non sempre si viene selezionati, non sempre si vince un pitch.

Vogliamo parlare di tutti i concorsi a cui si manda una entry e di cui non si sente più parlare? O di tutte le mail di followup mandate dopo un evento, che cadono miseramente nel nulla?
Per la legge dei grandi numeri però, è bene non perdesi d'animo e continuare a imparare e migliorarsi. Un 20% della mail spedite magari risponderà e di quel 20% un 5% potrebbero essere dei buoni clienti.

E' importante l'attitudine, per prendere ogni ostacolo non come limite, ma come occasione per rialzarsi e saltare più alto.



Tuesday, February 6, 2018

event report: MINIMALEN short film festival in Trondheim, Norway

MINIMALEN Kortfilmfestival is a festival for short film in Trondheim, Norway.


Sono stata a fine gennaio al primo festival di quest'anno, in Norvegia e per la precisione a Trondheim.
E' una cittadina piuttosto piccola, eppure è la terza più grande della Norvegia e la più a nord di esse! Si affaccia su un fiordo lunghissimo che prende appunto il nome da questa città.

Nei paesi scandinavi fin ora esplorati e visitati ho sempre avuto l'impressione che tutto fosse in scala ridotta e in effetti così è visto che sono paesi molto meno popolati degli altri paesi europei e visto che vi sono estesi spazi naturali.
Questa introduzione per dire anche che il festival stesso è decisamente piccolo e anche poco frequentato.
Il festival ha festeggiato quest'anno alla sua trentesima edizione e ne ho scoperto l'esistenza (nuovamente) in Cina, durante un altro festival.
MINIMALEN è anch'esso un festival di cortomentraggi (quindi non esclusivamente di animazione, anzi, come succede spesso in questi casi, i corti in animazione in selezione rappresentano una piccola percentuale).
Anche i luoghi del festival erano piuttosto concentrati e super vicini l'uno all'altro, il che è come sempre a mio giudizio un fatto molto positivo perché aiuta il networking e a non disperdersi. In questo caso il tutto era ridicolmente vicino, tanto che bastava attraversare la strada per passare dall' hotel al cinema. Una meraviglia contando anche il freddo che faceva per le strade.

Il festival comprendeva una selezione internazionale e una di film scandinavi. Inoltre c'era una selezione di "european award winners", una sull' Iran, una su Nick Jordan, una sull'animazione estone, alcune su autori norvegesi e una sezione per bambini. Nella competizione internazionale era previsto anche il voto del pubblico e quindi all'inizio delle proiezioni veniva consegnato un foglietto da crocettare. Era anche previsto un cinema all'aperto (incredibile ma vero) nel buio e nel freddo norvegese, che è andata avanti tranquilla e imperterrita anche con la neve e la pioggia (nota metereologica: in quel periodo dell'anno a Trondheim c'è poca luce. L'alba è alle 9h30 del mattino e il tramonto già alle 15h30).
Sono stata felice di vedere alcuni corti che da tempo inseguivo e non ero ancora riuscita a trovare e anche felicissima di avere rivisto alcuni amici e conosocenti incontrati in festival precedenti.
Erano anche previste delle sessioni di Q&A e di incontro coi registi, ma purtroppo erano, come l'intero festival, poco frequentate e quindi poco ricche di domande (per usare un eufemismo).
Questo festival, a differenza di altri, non è molto "social" e non ha fotografi o cameramen o simili, quindi poche notizie vengono pubblicate su internet.

Purtroppo sono potuta restare solo tre giorni, quelli in mezzo alla settimana, perché questa era la finestra di tempo che offriva il festival, e quindi non sono riuscita a vedere l'intero festival, la serata di apertura o quella di chiusura con l'assegnazione dei premi.

Nonostante io abbia già prima parlato del freddo, in realtà pare fossimo stati incredibilmente fortunati con il tempo: infatti durante la settimana del festival le temperature sono state più calde del previsto, con qualche nevicata qua e là, ma nulla di estremo e abbiamo anche avuto una giornata di sole incredibile per i norvegesi stessi.
Ho imparato un sacco di cose su Trondheim e la Norbegia e anche un po' sulla Scandinavia in generale e non (solo) perché ho passato il tempo negli aeroporti a leggere Wikipedia, ma anche e soprattutto perché il festival ha organizzato diversi tours guidati (a piedi e in pullman) intorno alla città. Ho preso parte all'ultimo e lìho trovato molto bello. Peccato che fosse riservato solo ai produttori e ai direttori di festivals.

per chi fosse interessato a più foto norvegesi, o in generale dei miei spostamenti e festival, vi rimando al mio instagram.





Nella settimana appena successiva a questo festival ha luogo il famosissimo festival di cortomentraggi di Clermont-Ferrand e in effetti tutti i partecipanti si salutavano ridendo dandosi appuntamento alla settimana successiva. E, se non bastasse, a un'altra settimana di distanza inizia pure il Berlinale, che sicuramente non ha bisogno di introduzione o sottotitolo.
Purtroppo non mi trovo a Clermont-Ferrand in questo momento, ma sarò a Berlino per qualche giorno durante in Berlinale. Tuttavia, mi chiedo se valga la pena scrivere un post a riguardo, visto che mi potrò trattenere solo qualche giorno e per giunta nemmeno con un film in selezione. Ben si sa, o per lo meno ormai ho imparato, che senza film in selezione ad un festival si è degli sfigati. Però proverò ugualmente a farmi strada a gomitate e a crashare qualche party e vedremo se al mio ritorno avrò qualche cosa da raccontare.

Visto che è il primo post dell'anno:
BUON ANNO 2018 a tutti i lettori, che magari sono zero, ma non lo posso sapere e allora mi crogiolo nell'ignoranza virtuale  :)



Friday, January 19, 2018

Emile European Animation Awards 2017





On the 8th of december2017 in Lille the ceremony for the first Emile European Animation Awards took place.
This was the FIRST EDITION of Emile European Animation Award: in fact it was born this year for the European animation industry and to award different figures in the animation production, from storyboarders to sound designers.

Peter Lord (AARDMAN) is the president of the EAA and here's a little introduction:




They made an Open Call and I heard about at the beginnng of the year, while I was attending ASF, so I suddenly applied with my graduation film, MERLOT.










The nominees have been announced already on the 6th of November: there are 17 prizes for EAA and three nominations
for each category.
Since we had the honor to be nominated with our short film MERLOT for the Best Student Film prize, we experienced this amazing event.

Prizes of EAA are for:

- Best Student Film

- Best Animated Short Film

- Best Background & Character Design in an Animated Short Film

- Best Commissioned Film

- Best TV/Broadcast Production
- Best Writing in a TV/Broadcast Production
- Best Storyboard in a
TV/Broadcast Production
- Best Character Animation in
a TV/Broadcast Production
- Best Background & Character Design in a
TV/Broadcast Production
- Best Soundtrack in a
TV/Broadcast Production

- Best feature Film
- Best Writing in a Feature Film Production
- Best Storyboard in
a Feature Film Production
- Best Character Animation in
a Feature Film Production
- Best Background & Character design
in a Feature Film Production
- Best Soundtrack
in
a Feature Film Production

The whole thing lasts just one night and the schedule goes like this: there is first of all the Ceremony, which is the biggest and most important part. In a big theatre all the nominated films were presented and the the winners announced and called on stage to receive their trophy. After that there was in the same theatre the premiere screening of a feature animation film (it was the Bredwinner), but at the same time the winners are in another room to make interviews, so I missed the screening, snif! In the end there was a cocktail party, food and drinks, and the chance to talk to all those incredible people who were there.




Those events and networking moments are very important to exchange opinions, talk, get to know new professionals in the animatio industry, but at the same time they are so hectic, excited and busy that it's very hard to have a conversation for more than few minutes and also to remember and be remembered. Also for this reason, I would say, it would have been great and wise to have some business cards on me, but I didn't and many others were also in my situation, because we all were in facy cocktail's dresses and suits.

winners:
I will list here now for the records the winners of the first edition of Emile European Animation Awards and show some more pictures of that night.
- Best Student Film : "MERLOT"

- Best Animated Short Film: "Min Borda"

- Best Background & Character Design in an Animated Short Film: "Peripheria"

- Best Commissioned Film: "The last job on Earth"

- Best TV/Broadcast Production: "Revolting Rhymes"
- Best Writing in a TV/Broadcast Production: "The Amazig World of Gumball"
- Best Storyboard in a
TV/Broadcast Production: "Shaun the Sheep"
- Best Character Animation in
a TV/Broadcast Production: "Revolting Rhymes"
- Best Background & Character Design in a
TV/Broadcast Production: "Ernest et Célestine"
- Best Soundtrack in a
TV/Broadcast Production: "Lastman"
- Best feature Film
: "Ma vie de Courgette"
- Best Writing in a Feature Film Production
: "Ma vie de Courgette"- Best Storyboard ina Feature Film Production: "La Tortue Rouge"
- Best Character Animation in
a Feature Film Production: "La Tortue Rouge"- Best Background & Character designin a Feature Film Production: "Longway North"
- Best Soundtrack
in a Feature Film Production: "Ma vie de Courgette"

+ The Lotte Reiniger Lifetime Achievement Award to Richard Williams





 17 prizes, trophy designed by Virgile Saiah









Again, I cannot say I much honored we felt to be in that place, sourrounded by such amazing artists and talents and heros of us and also to have received a prize for our first animated graduation film, only Italian film nominated too.
Such a dream!

 

Just a little last note about the city who hosted this first EAA edition: Lille.
Lille is a nice French city very close to the Belgium and also to Paris.
While we were there we had the chance to visit a studio where we met some friends (ex students of La Poudriere) who are working on" En Sortant de l'ecole" project.
I will post soon a new article about La Poudriere school, which my fella Marta is attending.




some more shots from the Emile Animation Awards, Lille, 8th December 2017
pics from http://animationawards.eu
© Eva Senechal, Florine Maitre (BTS Jean Rostand de Roubaix, Campus I.N.I.C) & Antoine Giezek